Con il caldo i problemi circolatori delle gambe, come vene varicose o capillari, tendono a peggiorare e la sensazione di avere le “gambe pesanti”, “gonfie” , che “fanno male” , i crampi notturni sono avvertiti con maggior frequenza ed intensità . A soffrirne è circa una donna su quattro ed un uomo su 7.
Alla base di questi disturbi c’è un’insufficienza venosa cronica, cioè un insufficiente ritorno di sangue al cuore, presente e da contrastare durante tutto l’anno, ma il calore e l’esposizione al sole la rendono più evidente ed aumentano le manifestazioni cliniche.
Due caratteristiche importanti di questo stato patologico è l’ingravescenza (progressivo peggioramento delle strutture vascolari se non adeguatamente trattate) e la “multifattorialità” (più fattori contemporanei che danno luogo ai sintomi ed ai danni ai tessuti)
E’ importante adottare alcune regole per aiutare a prevenire la comparsa di vene varicose o controllarne l’evoluzione:
I consigli alimentari
Sottoporsi periodicamente a controlli medici
I sintomi che il caldo rende più evidenti esprimono la presenza di una “malattia venosa”, pertanto è sempre da consultare il proprio medico e farsi consigliare per il meglio, per stabilire le cure più adeguate e una visita flebologica dall’angiologo o dal chirurgo vascolare.
Terapie mediche
La moderna terapia farmacologica della Malattia venosa cronica dovrebbe tenere in considerazione i molteplici potenziali target d’azione e, possibilmente, associando più principi attivi al fine di trattare punto per punto i vari aspetti che sono alla base della malattia stessa.
Esistono quindi i presupposti scientifici per proporre, non un solo principio attivo ideale, che non esiste, ma una associazione razionale di più sostanze per avere un approccio globale ed agire su tutti i fattori patogenetici della flebopatia.
Malattia venosa e pelle
La malattia venosa, se non trattata efficacemente, può rapidamente progredire determinando un danno ai tessuti via via più importante. Ciò è dovuto all’ipossia conseguente la peggiorata circolazione sanguigna e all’infiammazione che ne scaturisce. Lo stadio della malattia è tanto più severo quanto più danno c’è a livello della cute. Da questa considerazione una riflessione: è importante curare la pelle dall’esterno sin dai primi stadi della malattia, oltre che con un trattamento sistemico! Auspicabile usare per via locale una associazione di principi attivi atti a nutrire la cute, stimolare il linfatico locale e proteggere i capillari. Particolare attenzione è da porre ad avere un’azione antiinfiammatoria e, soprattutto, idratante. Quindi da fare attenzione all’uso di preparati con alcool che potrebbero aumentare la disidratazione.